Il nostro piccolo-grande elfo ha quindi deciso, e quanto dolorosamente! (1): ora non gli resta che agire e maledire. Le ninfe, in un misto di incredulità, sorpresa e irresponsabilità, ancora si fanno beffe di lui (ma per l’ultima volta, ahiloro!) pensando trattarsi sempre di sue escandescenze erotiche; e lo fanno a dispetto del tema della minaccia che incombe su di loro al punto da contagiarne persino l’ultimo “hà-haha/hahaha/hà!” che, invece delle 6 crome tutte uguali delle risatine precedenti, inizia con croma puntata e semicroma, caratteristica inconfondibile del tema dei Nibelunghi!
Alberich balza furiosamente di scoglio in scoglio, imprecando contro le ninfe, fino a raggiungere quello su cui poggia il pepitone… che strappa via rabbiosamente, proclamando (ancora su frammenti dei temi dell’anello e della rinunzia): “...so verfluch’ ich die Liebe!”, così io maledico l’Amore! Una frase in DO minore, che scende dal MIb al RE, al DO (la rinunzia!) e poi sprofonda di una settima all’ingiù, fino al RE sottostante(2).
E cosa si ode in orchestra, prima ad anticipare e poi a suggellare questa autentica bestemmia?: nientemeno che il tema dell’oro (sì, quello della trinità!) esposto però qui - da tromba e poi da oboi e corno inglese - in modo minore, armonizzato sulla dominante, che poi si va a schiantare sullo spaventoso accordo di settima diminuita, proprio a rappresentarci - in modo tanto perfetto, quanto sconvolgente - quale sia la seconda, terrificante natura dell’oro, quando venga usato a fin di male!
L’Eden chiude, per indegnità… Le Ninfe corrono a nascondersi disperate nelle viscere del sottosuolo, Alberich ad avviare la sua carriera di capitalista sfruttatore… mentre in orchestra vagano i temi della rinunzia e poi dell’anello, che adesso ci stanno portando su, in un’atmosfera sempre più rarefatta, verso ameni luoghi montani (l’Olimpo, chissà?) dove ci prepariamo ad incontrare altre creature (gli elfi chiari!)… ed altri peccati.
Alberich balza furiosamente di scoglio in scoglio, imprecando contro le ninfe, fino a raggiungere quello su cui poggia il pepitone… che strappa via rabbiosamente, proclamando (ancora su frammenti dei temi dell’anello e della rinunzia): “...so verfluch’ ich die Liebe!”, così io maledico l’Amore! Una frase in DO minore, che scende dal MIb al RE, al DO (la rinunzia!) e poi sprofonda di una settima all’ingiù, fino al RE sottostante(2).
E cosa si ode in orchestra, prima ad anticipare e poi a suggellare questa autentica bestemmia?: nientemeno che il tema dell’oro (sì, quello della trinità!) esposto però qui - da tromba e poi da oboi e corno inglese - in modo minore, armonizzato sulla dominante, che poi si va a schiantare sullo spaventoso accordo di settima diminuita, proprio a rappresentarci - in modo tanto perfetto, quanto sconvolgente - quale sia la seconda, terrificante natura dell’oro, quando venga usato a fin di male!
L’Eden chiude, per indegnità… Le Ninfe corrono a nascondersi disperate nelle viscere del sottosuolo, Alberich ad avviare la sua carriera di capitalista sfruttatore… mentre in orchestra vagano i temi della rinunzia e poi dell’anello, che adesso ci stanno portando su, in un’atmosfera sempre più rarefatta, verso ameni luoghi montani (l’Olimpo, chissà?) dove ci prepariamo ad incontrare altre creature (gli elfi chiari!)… ed altri peccati.
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Note:
1. Riprenderemo – molto più avanti – il discorso sul tema “rifiuto dell’amore e potere dell’oro”. Per ora basti ribadire il fatto che Alberich non appare “congenitamente” orientato al disprezzo per l’amore, ma ci arriva per disperazione e perché, in qualche modo, spintovi dalle circostanze.
2. Questo salto di settima discendente lo ritroveremo in altre circostanze… in modo del tutto sorprendente.
1. Riprenderemo – molto più avanti – il discorso sul tema “rifiuto dell’amore e potere dell’oro”. Per ora basti ribadire il fatto che Alberich non appare “congenitamente” orientato al disprezzo per l’amore, ma ci arriva per disperazione e perché, in qualche modo, spintovi dalle circostanze.
2. Questo salto di settima discendente lo ritroveremo in altre circostanze… in modo del tutto sorprendente.
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