Innanzitutto, ci si deve preparare (ma dico: proprio fisicamente…) ai numerosi declamati di contenuto filosofico-psicanalitico, altrimenti si rischia – nella migliore delle ipotesi – di addormentarsi (nella peggiore, una crisi di nervi); in particolare questi momenti sono:
· primo atto, scena II: Siegmund racconta le sue passate vicissitudini a Hunding e Sieglinde,
· secondo atto, scena I: dialogo coniugale Wotan-Fricka, assolutamente insopportabile se lo si ascolta passivamente;
· secondo atto, scena II: soliloquio di Wotan, da psicologia del profondo;
· secondo atto, scena IV: dialogo Brünnhilde-Siegmund, musicalmente straordinario, ma di una lentezza esasperante, almeno all'inizio;
· terzo atto, inizio scena III: dialogo Wotan-Brünnhilde, psicologia del rapporto padre-figlia, in un groviglio inestricabile di processi alle intenzioni.
L’antefatto
Solo un breve richiamo agli antefatti: nel Rheingold, Wagner ci ha esposto la sua idea sulla nascita dell’universo, della musica, della natura e, soprattutto, dell’uomo, della sua psiche profonda e dei suoi peccati.
Dalla frustrazione di ordine sessuale, causatagli dal comportamento sprezzante ed anche piuttosto carognesco delle Figlie del Reno, Alberich - costretto a rinunciare e a maledire l’amore - ha derivato il desiderio di potenza e dominazione, materializzato nel furto dell’oro del Reno e nella forgiatura da esso dell’anello magico, poi rubatogli da Wotan, capo degli Dei, ma a sua volta reo di essere sceso ad un patto scellerato con i Giganti, ai quali l’anello deve quindi essere ceduto, in cambio del Walhall; Giganti che poi si ammazzano fra loro per la spartizione del bottino…
Davvero nessuno - al nord come al sud - è esente da peccati, colpe e misfatti!
Wotan, pur ammonito da Erda sulla caducità di ogni cosa, medita la riconquista dell’anello, per paura che ricada in mano ad Alberich, ma sa di non poter agire in prima persona (è troppo compromesso) ed allora progetta di generare un uomo che compia l’impresa per lui, in pieno libero arbitrio! (e medita di preparargli una spada invincibile): questi è Siegmund, che incontriamo all’inizio della Walküre…
· primo atto, scena II: Siegmund racconta le sue passate vicissitudini a Hunding e Sieglinde,
· secondo atto, scena I: dialogo coniugale Wotan-Fricka, assolutamente insopportabile se lo si ascolta passivamente;
· secondo atto, scena II: soliloquio di Wotan, da psicologia del profondo;
· secondo atto, scena IV: dialogo Brünnhilde-Siegmund, musicalmente straordinario, ma di una lentezza esasperante, almeno all'inizio;
· terzo atto, inizio scena III: dialogo Wotan-Brünnhilde, psicologia del rapporto padre-figlia, in un groviglio inestricabile di processi alle intenzioni.
L’antefatto
Solo un breve richiamo agli antefatti: nel Rheingold, Wagner ci ha esposto la sua idea sulla nascita dell’universo, della musica, della natura e, soprattutto, dell’uomo, della sua psiche profonda e dei suoi peccati.
Dalla frustrazione di ordine sessuale, causatagli dal comportamento sprezzante ed anche piuttosto carognesco delle Figlie del Reno, Alberich - costretto a rinunciare e a maledire l’amore - ha derivato il desiderio di potenza e dominazione, materializzato nel furto dell’oro del Reno e nella forgiatura da esso dell’anello magico, poi rubatogli da Wotan, capo degli Dei, ma a sua volta reo di essere sceso ad un patto scellerato con i Giganti, ai quali l’anello deve quindi essere ceduto, in cambio del Walhall; Giganti che poi si ammazzano fra loro per la spartizione del bottino…
Davvero nessuno - al nord come al sud - è esente da peccati, colpe e misfatti!
Wotan, pur ammonito da Erda sulla caducità di ogni cosa, medita la riconquista dell’anello, per paura che ricada in mano ad Alberich, ma sa di non poter agire in prima persona (è troppo compromesso) ed allora progetta di generare un uomo che compia l’impresa per lui, in pieno libero arbitrio! (e medita di preparargli una spada invincibile): questi è Siegmund, che incontriamo all’inizio della Walküre…
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