Anche il secondo atto si apre - come il primo - in un’atmosfera da tregenda: alla base, in entrambi i casi, la condizione di pericolo di esseri umani: là del solo Siegmund, allo sbando in mezzo alla foresta, inseguito dai nemici; qui dei due gemelli-amanti, inseguiti - in fin dei conti - da quegli stessi nemici, capitanati da Hunding. È verosimilmente mattina, visto che gli avvenimenti immediatamente precedenti erano avvenuti nel corso della notte(1). Nel primo atto c’era anche una componente meteorologica (con tanto di Donner!) che qui è assente, anche se compensata da un altro tipo di “uragano”, come presto vedremo.
Le trombe aprono con il tema della spada, ma in uno scenario drammatico (sono i due gemelli che fuggono): tempo impetuoso, tonalità LA minore, incupita dal FA#, salto all’ingiù di decima, anzichè di ottava, e due terzine puntate a risalire. I violini suonano il tema della fuga, fa una timida apparizione quello dell’amore, poi ancora la fuga, dalla dominante MI; una breve pausa, quasi a tirare il fiato, ma proprio col cuore in gola, quindi ancora la spada, sempre concitata, la fuga che sale al MI, ora diventato per un attimo tonica, e da qui si sale ancora più in alto fino al cielo (il SI) dove l’orchestra, con terzine sincopate (ma qui compare minaccioso nelle tubette e nei timpani anche il ritmo martellante, inconfondibile, di Hunding, che incombe sui fuggitivi) ci annuncia il passaggio delle Valchirie(2), di cui compare per la prima volta, in tromba bassa e tromboni, partendo dal DO e sfociando sul MI, il famoso tema della cavalcata(3), col quale si aprirà poi, in forme e proporzioni gigantesche, il terzo atto.
Siamo su un selvaggio picco roccioso; Wotan, armato di tutto punto, ordina alla figlia Brünnhilde(4) (una delle nove Valchirie da lui generate) di proteggere Siegmund nell‘imminente scontro con Hunding. Possiamo ben immaginare che Brünnhilde ne sia felice, visto che Siegmund è pur sempre un suo fratellastro: così lancia il suo grido, Hojotoho! Ha alcune varianti, questo urlo selvaggio e primitivo: la prima (croma - croma puntata - semicroma - semiminima) scende di un’ottava (ohibò, ci si vede subito il DNA di Wotan!) SOL-SOL, passando dal RE# e risale al SI; un’altra da quel SI spicca un salto di un’ottava in alto; seguita da un’altra ancora che, invece che sul SI, sale al DO e da qui al DO acuto. Vedremo come nel terzo atto anche altre Valchirie si esibiranno in questo grido, nelle sue diverse forme; Brünnhilde invece, dopo questa scena, in cui lo espone non meno di 22 volte, non lo ripeterà mai più, e ne scopriremo più avanti la ragione...
Le trombe aprono con il tema della spada, ma in uno scenario drammatico (sono i due gemelli che fuggono): tempo impetuoso, tonalità LA minore, incupita dal FA#, salto all’ingiù di decima, anzichè di ottava, e due terzine puntate a risalire. I violini suonano il tema della fuga, fa una timida apparizione quello dell’amore, poi ancora la fuga, dalla dominante MI; una breve pausa, quasi a tirare il fiato, ma proprio col cuore in gola, quindi ancora la spada, sempre concitata, la fuga che sale al MI, ora diventato per un attimo tonica, e da qui si sale ancora più in alto fino al cielo (il SI) dove l’orchestra, con terzine sincopate (ma qui compare minaccioso nelle tubette e nei timpani anche il ritmo martellante, inconfondibile, di Hunding, che incombe sui fuggitivi) ci annuncia il passaggio delle Valchirie(2), di cui compare per la prima volta, in tromba bassa e tromboni, partendo dal DO e sfociando sul MI, il famoso tema della cavalcata(3), col quale si aprirà poi, in forme e proporzioni gigantesche, il terzo atto.
Siamo su un selvaggio picco roccioso; Wotan, armato di tutto punto, ordina alla figlia Brünnhilde(4) (una delle nove Valchirie da lui generate) di proteggere Siegmund nell‘imminente scontro con Hunding. Possiamo ben immaginare che Brünnhilde ne sia felice, visto che Siegmund è pur sempre un suo fratellastro: così lancia il suo grido, Hojotoho! Ha alcune varianti, questo urlo selvaggio e primitivo: la prima (croma - croma puntata - semicroma - semiminima) scende di un’ottava (ohibò, ci si vede subito il DNA di Wotan!) SOL-SOL, passando dal RE# e risale al SI; un’altra da quel SI spicca un salto di un’ottava in alto; seguita da un’altra ancora che, invece che sul SI, sale al DO e da qui al DO acuto. Vedremo come nel terzo atto anche altre Valchirie si esibiranno in questo grido, nelle sue diverse forme; Brünnhilde invece, dopo questa scena, in cui lo espone non meno di 22 volte, non lo ripeterà mai più, e ne scopriremo più avanti la ragione...
Intanto la nostra Valchiria scorge arrivare da lontano Fricka, la moglie di Wotan: non sembra proprio animata da amichevoli intenzioni, la prima fra le déesse... e perciò Brünnhilde mette in guardia il padre, lancia un’ultima serie di 4 Hojotoho! (2 sfocianti sul SI e due sul DO) cui segue il conclusivo Heiaha! ha! (sul SI, con salto di un’ottava all’ingiù). Ad esso si sovrappongono le scalpitanti terzine di violoncelli e contrabbassi, ad annunciare Fricka, col trotto trafelato dei due arieti che trascinano il suo carro, mentre la Valchiria se ne va, lasciando Wotan da solo a vedersela con la moglie.
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Note:
1. L’intera Walküre copre all’incirca un lasso di 24 ore: da una serata, in cui Siegmund arriva nella capanna di Hunding, alla serata del giorno successivo, quando Wotan addormenta Brünnhilde.
2. Wagner trasferisce nel Ring, in modo abbastanza fedele, la figura delle Valchirie dei poemi eddici. Dove peraltro non è rintracciabile la loro discendenza diretta da Odin-Wotan.
3. A proposito di questo tema, si è scoperto che viene da un pezzo per pianoforte di Schumann: come si vede, Wagner ha preso molti spunti da altri musicisti, così come ne ha, a sua volta, forniti a dozzine ai suoi posteri.
4. Nelle saghe si narra di Brynhild (a volte chiamata anche Sigrdrifa). Come detto, lì non è figlia di Odin... ma come potrebbe mai esistere il sublime terzo atto della Walküre, senza quel rapporto di sangue?
1. L’intera Walküre copre all’incirca un lasso di 24 ore: da una serata, in cui Siegmund arriva nella capanna di Hunding, alla serata del giorno successivo, quando Wotan addormenta Brünnhilde.
2. Wagner trasferisce nel Ring, in modo abbastanza fedele, la figura delle Valchirie dei poemi eddici. Dove peraltro non è rintracciabile la loro discendenza diretta da Odin-Wotan.
3. A proposito di questo tema, si è scoperto che viene da un pezzo per pianoforte di Schumann: come si vede, Wagner ha preso molti spunti da altri musicisti, così come ne ha, a sua volta, forniti a dozzine ai suoi posteri.
4. Nelle saghe si narra di Brynhild (a volte chiamata anche Sigrdrifa). Come detto, lì non è figlia di Odin... ma come potrebbe mai esistere il sublime terzo atto della Walküre, senza quel rapporto di sangue?
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