Facciamo, per così dire, il punto della situazione: il grande e minaccioso peccatore Alberich è stato reso innocuo, Wotan e gli dèi hanno il nuovo castello, i giganti (sia pure “dimezzati”) sono stati ripagati. Solo le figlie del Reno restano a mani vuote… (ma non se la sono voluta, per caso?) e comunque di loro non frega proprio niente a nessuno, sono solo delle insignificanti stupidelle. Perciò, si dia inizio alla cerimonia solenne di inaugurazione del Nuovo Ordine Costituito! Impiegando tutti i mezzi disponibili!
Per Wagner, questi mezzi sono: violini primi, violini secondi, viole e violoncelli orchestrati in 4, 5, 6 (e anche 8, i violini) parti divise per ciascuna coppia di strumenti! Poi (per il “ponte”) addirittura sei arpe, in parti tutte divise! e ancora ottoni, strumentini e percussioni (martello incluso, per Donner) quanto basta! Un armamentario davvero pazzesco, se pensiamo al 1854!
Il gran maestro di cerimonia è Donner (salito su un picco roccioso, con in mano il martello(1), che poi vedremo fare da parafulmine…) il quale chiama a raccolta gli elementi(2) (pioggia, tuoni e fulmini) col suo celebre motto del tema “Hedà, Hedà Hedò!”(3)
Il tema è formato dalle tre note della triade (qui la tonica è SIb): ascesa dominante-tonica (Hedà) poi dominante-mediante (Hedà) e ancora dominante-tonica (Hedò). Tutti gli archi creano l’atmosfera della pioggia e dei vapori che si addensano, e lo fanno con arpeggi ascendenti e discendenti sempre e solo sulla triade (inizialmente) SIb-RE-FA. Dall’originario SIb, il tema sale di un tono, a DO (esposto dal corno) poi di un altro, a RE (sempre il corno) prima che Donner lo riporti a SIb (reiterando il motto) sempre accompagnato dagli arpeggi degli archi.
Ora si passa improvvisamente a SIb minore, con Donner che scompare, avvolto dalle nuvole, mentre entrano anche fagotti e strumentini, con le tube, poi tromba e tromboni che tuonano a ripetizione, sempre variando il tema del motto di Donner, prima in SOLb maggiore, poi ancora in SIb minore, ma armonizzato con quinta aumentata; una vertiginosa salita di terzine di tutti gli strumentini prepara il colpo di martello di Donner, una specie di parafulmine che attira una saetta, che pone fine all’uragano(4).
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Per Wagner, questi mezzi sono: violini primi, violini secondi, viole e violoncelli orchestrati in 4, 5, 6 (e anche 8, i violini) parti divise per ciascuna coppia di strumenti! Poi (per il “ponte”) addirittura sei arpe, in parti tutte divise! e ancora ottoni, strumentini e percussioni (martello incluso, per Donner) quanto basta! Un armamentario davvero pazzesco, se pensiamo al 1854!
Il gran maestro di cerimonia è Donner (salito su un picco roccioso, con in mano il martello(1), che poi vedremo fare da parafulmine…) il quale chiama a raccolta gli elementi(2) (pioggia, tuoni e fulmini) col suo celebre motto del tema “Hedà, Hedà Hedò!”(3)
Il tema è formato dalle tre note della triade (qui la tonica è SIb): ascesa dominante-tonica (Hedà) poi dominante-mediante (Hedà) e ancora dominante-tonica (Hedò). Tutti gli archi creano l’atmosfera della pioggia e dei vapori che si addensano, e lo fanno con arpeggi ascendenti e discendenti sempre e solo sulla triade (inizialmente) SIb-RE-FA. Dall’originario SIb, il tema sale di un tono, a DO (esposto dal corno) poi di un altro, a RE (sempre il corno) prima che Donner lo riporti a SIb (reiterando il motto) sempre accompagnato dagli arpeggi degli archi.
Ora si passa improvvisamente a SIb minore, con Donner che scompare, avvolto dalle nuvole, mentre entrano anche fagotti e strumentini, con le tube, poi tromba e tromboni che tuonano a ripetizione, sempre variando il tema del motto di Donner, prima in SOLb maggiore, poi ancora in SIb minore, ma armonizzato con quinta aumentata; una vertiginosa salita di terzine di tutti gli strumentini prepara il colpo di martello di Donner, una specie di parafulmine che attira una saetta, che pone fine all’uragano(4).
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Note:
1. Il nome mitologico del martello è Mjolner; ne sono i costruttori i fabbri Sindre e Brok, che forniscono a Odin anche Draupnir, un anello auto-riproducentesi!
2. È Wagner ad attribuire a Donner poteri “meteorologici” (il Thor delle saghe non risulta possederne): peraltro, la cosa gli serve perfettamente ad introdurre l’apparizione dell’arcobaleno-ponte.
3. Usato perfino per i clacson delle prime automobili, nella Germania di inizio ‘900!
4. A proposito di “miniature”, questo unico colpo di martello – una semiminima – non resterà isolato: nel finale dell’Atto II del Siegfried sentiremo un unico tocco di triangolo, a sottolineare in bellezza l’inizio della corsa del giovane, guidato dall’uccellino del bosco, verso l’Amore.
1. Il nome mitologico del martello è Mjolner; ne sono i costruttori i fabbri Sindre e Brok, che forniscono a Odin anche Draupnir, un anello auto-riproducentesi!
2. È Wagner ad attribuire a Donner poteri “meteorologici” (il Thor delle saghe non risulta possederne): peraltro, la cosa gli serve perfettamente ad introdurre l’apparizione dell’arcobaleno-ponte.
3. Usato perfino per i clacson delle prime automobili, nella Germania di inizio ‘900!
4. A proposito di “miniature”, questo unico colpo di martello – una semiminima – non resterà isolato: nel finale dell’Atto II del Siegfried sentiremo un unico tocco di triangolo, a sottolineare in bellezza l’inizio della corsa del giovane, guidato dall’uccellino del bosco, verso l’Amore.
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