Adesso, mentre l’ultimo possente tuono si perde in lontananza, un grande arcobaleno(1) (col suo etereo tema) si apre nel cielo, e va a congiungere la piana su cui stanno gli dèi con la sovrastante rocca del Walhall… Sono corni, clarinetto basso, fagotti e violoncelli ad esporre il tema, con gli archi ed ora anche le sei arpe a rappresentare i vapori che sfumano pian piano. Il tema si configura come un perfetto ponte, a quattro campate principali, ciascuna poggiata su una campata piccola, che spinge la successiva sempre più in alto.
Val la pena davvero di osservarlo da vicino, questo autentico prodigio di tecnica ingegneristica tradotta in musica! Perché Wagner ce ne ha lasciato il disegno, completo di ogni particolare (potreste caricarlo tranquillamente su un sistema CAD e stamparvelo sul plotter). È per caso una recente scoperta fatta a Wahnfried, in mezzo a tante polverose scartoffie ottocentesche? No di certo, è ciò che è scritto in partitura d’orchestra! Ecco qua…
Prima campata: dalla tonica (SOLb) si sale su, su, fino al V grado dell’ottava superiore, poi si scende fino al III grado dell’ottava di partenza, dove inizia la prima campata piccola (salita al V grado e discesa sulla tonica).
Seconda campata: dalla tonica si sale per due ottave piene, fino alla seconda ottava superiore, per scendere poi al V grado dell’ottava di partenza, dove inizia la seconda campatina (salita all’ottava e discesa al III grado).
Terza campata: dal III grado si sale per due ottave esatte, al III grado, per scendere sulla tonica, alla prima ottava, dove troviamo la terza campatina, che sale al III grado e scende al V grado dell’ottava di partenza.
Quarta campata (qui Froh comincia a cantare “Zur Burg führt die Brücke…”): dal V grado, altro salto all’insù di due ottave piene, fino al corrispondente V grado, da cui si scende al III grado dell’ottava sottostante, dove troviamo la quarta campata piccola (salita al V grado e discesa sulla tonica, un’ottava sopra a quella dove il ponte ha avuto inizio).
Se osserviamo gli apici delle campate (sia principali che secondarie) notiamo che essi sono rappresentati dalla sequenza di quattro note: dominante, tonica, mediante, dominante… la stessa sequenza del tema dell’oro (altra strabiliante dimostrazione di espressività musicale, poiché è con l’oro che il castello e il ponte che vi ci conduce sono stati pagati!)
Alla fine del ponte troviamo ancora altri quattro piccoli archi (tonica - III grado - tonica) che qui sono però in piano, quasi a sorreggere il vialetto d’ingresso al (tema del…) Walhall!
Val la pena davvero di osservarlo da vicino, questo autentico prodigio di tecnica ingegneristica tradotta in musica! Perché Wagner ce ne ha lasciato il disegno, completo di ogni particolare (potreste caricarlo tranquillamente su un sistema CAD e stamparvelo sul plotter). È per caso una recente scoperta fatta a Wahnfried, in mezzo a tante polverose scartoffie ottocentesche? No di certo, è ciò che è scritto in partitura d’orchestra! Ecco qua…
Prima campata: dalla tonica (SOLb) si sale su, su, fino al V grado dell’ottava superiore, poi si scende fino al III grado dell’ottava di partenza, dove inizia la prima campata piccola (salita al V grado e discesa sulla tonica).
Seconda campata: dalla tonica si sale per due ottave piene, fino alla seconda ottava superiore, per scendere poi al V grado dell’ottava di partenza, dove inizia la seconda campatina (salita all’ottava e discesa al III grado).
Terza campata: dal III grado si sale per due ottave esatte, al III grado, per scendere sulla tonica, alla prima ottava, dove troviamo la terza campatina, che sale al III grado e scende al V grado dell’ottava di partenza.
Quarta campata (qui Froh comincia a cantare “Zur Burg führt die Brücke…”): dal V grado, altro salto all’insù di due ottave piene, fino al corrispondente V grado, da cui si scende al III grado dell’ottava sottostante, dove troviamo la quarta campata piccola (salita al V grado e discesa sulla tonica, un’ottava sopra a quella dove il ponte ha avuto inizio).
Se osserviamo gli apici delle campate (sia principali che secondarie) notiamo che essi sono rappresentati dalla sequenza di quattro note: dominante, tonica, mediante, dominante… la stessa sequenza del tema dell’oro (altra strabiliante dimostrazione di espressività musicale, poiché è con l’oro che il castello e il ponte che vi ci conduce sono stati pagati!)
Alla fine del ponte troviamo ancora altri quattro piccoli archi (tonica - III grado - tonica) che qui sono però in piano, quasi a sorreggere il vialetto d’ingresso al (tema del…) Walhall!
Sì, perchè alla conclusione della frase di Froh (“…ihren schrecklosen Pfad!”) sul REb, che guida l’accordo di dominante della tonalità di SOLb, stiamo proprio entrando nella rocca, e le quattro tubette, con i tromboni bassi e il contrabbasso-tuba, modulando dominante in tonica, espongono maestosamente il tema del Walhall, nella sua naturale tonalità di REb maggiore…
Come si presenta, in questa quarta apparizione, il nostro tema? Le prime 14 misure sono pressoché identiche a quelle della seconda apparizione (quella del saluto di Wotan); poi però qui le cose cambiano, poiché anche il castello è cambiato, non certo materialmente, ma nelle sue implicazioni etico-politiche, che Wotan ci riassume, sulla modulazione a MIb minore (4 misure): “Abendlich strahlt der Sonne Auge…”, brilla l’occhio del sole serale; e poi: “nella sua luce gloriosa si erge, splendente, il castello”, 4 misure nella relativa SOLb maggiore, sulle di cui due ultime le trombe ripercorrono il “cerchio”, che poi ridisegnano, ma con un salto all’insù di un tono secco (di cui ci si dovrà ricordare…) a LAb minore, in 2 misure, che sfociano a LAb maggiore (“muthig erschimmernd lag sie herrenlos…”, nella luce del mattino risplendeva, ma senza un padrone) ancora per 6 misure, a chiudere per ora il tema in LAb, con il reiterato motivo sopratonica-tonica e il salto di ottava, stavolta sulla dominante MIb, della tromba, con le sei arpe e gli archi alti ad arabescare lo sfondo dell’arcobaleno.
Come si presenta, in questa quarta apparizione, il nostro tema? Le prime 14 misure sono pressoché identiche a quelle della seconda apparizione (quella del saluto di Wotan); poi però qui le cose cambiano, poiché anche il castello è cambiato, non certo materialmente, ma nelle sue implicazioni etico-politiche, che Wotan ci riassume, sulla modulazione a MIb minore (4 misure): “Abendlich strahlt der Sonne Auge…”, brilla l’occhio del sole serale; e poi: “nella sua luce gloriosa si erge, splendente, il castello”, 4 misure nella relativa SOLb maggiore, sulle di cui due ultime le trombe ripercorrono il “cerchio”, che poi ridisegnano, ma con un salto all’insù di un tono secco (di cui ci si dovrà ricordare…) a LAb minore, in 2 misure, che sfociano a LAb maggiore (“muthig erschimmernd lag sie herrenlos…”, nella luce del mattino risplendeva, ma senza un padrone) ancora per 6 misure, a chiudere per ora il tema in LAb, con il reiterato motivo sopratonica-tonica e il salto di ottava, stavolta sulla dominante MIb, della tromba, con le sei arpe e gli archi alti ad arabescare lo sfondo dell’arcobaleno.
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Note:
1. Il leggendario Bifrost delle saghe nordiche.
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