Qui accade l'imprevisto (ma ciò è poi tanto imprevedibile nella realtà?) ed è nientemeno che la svolta dell'intero Ring: Brünnhilde cambia idea!: ragiona, e soprattutto decide, con la sua testa (finora aveva ragionato con quella di Wotan); disobbedirà al padre, convinta dalla potenza dell'amore che vede nei due Wälsi(1).
Osserviamo per un attimo il personaggio di Brünnhilde, poiché è davvero uno dei più grandi nel Ring, dal punto di vista dello sviluppo della personalità: da ragazzona ingenua e con schemi mentali ristretti (lei doveva pensare con la testa del padre, e basta) qui, di fronte ad un'esperienza "forte", profondamente "umana", diventa adulta, compiendo una prima, importante fase della sua evoluzione. Ed anche i segni esteriori della sua personalità cambiano radicalmente, a cominciare proprio da quell'ingenuo e cacofonico Hojotoho, che la nostra abbandona per sempre. Tra poco, nel terzo atto, la vedremo adoperarsi per Sieglinde e poi sostenere da par suo e con grande senso di responsabilità lo scontro - tutto psicologico - col padre… Nel Siegfried, atto terzo, ne vivremo - magistralmente espressa in musica - la prima esperienza di rapporto intimo con l'altro sesso e il suo diventare compiutamente donna; nel Götterdämmerung infine, la vedremo torreggiare su tutti, proprio dal punto di vista della statura intellettuale. E farà capolino persino nel Tristan, la nostra Valchiria, quando il suo tema della giustificazione apparirà, nelle ultime battute dell'opera, a ricordarci come l'amore possa spiegare tutto nella vita, anche i fatti più oscuri...
Ma torniamo a bomba. Brünnhilde: "Halt ein, Wälsung!", fermati! ascolta la mia parola: sono con voi, per la vita! Violini e viole quasi impazziscono, prima sul tema della sollecitudine di Brünnhilde ("Höre mein Wort!", tutto in staccato, negli archi alti) poi con delle "scalate" vertiginose, costruite su successioni di crome puntate e semicrome, ed altrettanto rapide discese, in tonalità prevalente di LA maggiore. Ho deciso, Siegmund, ti aiuterò a vincere, abbi fiducia nella tua spada, addio, ci rivedremo sul campo di battaglia, dove la Valchiria ti proteggerà ("…wie die Walküre treu dich schütz!", in DO maggiore). Si torna a LA maggiore con l'arrivederci della Valchiria, seguito ancora da un'ascesa degli archi, una discesa sul tema della fuga, un'altra impennata, seguita ancora dal tema della fuga (a rappresentare qui Brünnhilde che si allontana).
Però, prima che torni la calma, e Siegmund si possa di nuovo chinare su Sieglinde (tema dell'amore, nei violoncelli) il tema della morte risuona crudo, una sola volta (ma è quanto basta!) nelle viole, incastonato fra due esalazioni del tema dell'enigma del destino.
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Note:
1. Un riferimento a questa disobbedienza lo si trova nella Sigrdrifumol dell'Edda antica, dove si narra della Valchiria Sigrdrifa che abbatte il grande Hjalmgunnar, protetto da Odin e suo favorito nella battaglia contro l'indifeso Agnar, di cui la giovane si era impietosita.
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