23 dic 2007

2.4.11 Das Rheingold: Scena IV – Premonizioni?

Riavvolgiamo il nastro e ripartiamo da Donner che, dopo aver scatenato gli eventi atmosferici, ci ha fatto scoprire poco a poco il ponte che porta, con le sue quattro campate, al maestoso Walhall. Froh lo descrive agli dèi che sono ancora giù, nella piana, ed osservano - ammirati quanto noi – il ponte e la rocca in tutto il loro (musicale) splendore.

Poi finalmente, espletate le formalità cerimoniali - con tanto di taglio di nastri e discorso di circostanza di Wotan - e messe a tacere le querule ninfe, tutti si avviano sul ponte, verso il Walhall. E la musica li accompagna, davvero in modo trionfale. La didascalia in partitura, posta esattamente all’inizio del tema del ponte, ci avverte che il sipario cala: quindi noi “vediamo con gli occhi” gli dèi salire e fare i primi passi sul ponte, poi – calata la tela – sentiamo solo musica, quindi dobbiamo “vedere con l’orecchio” ciò che segue. E l’orecchio – come abbiamo appena sottolineato “in diretta” – ci mostra che dopo la terza campata, dove e quando poco prima Froh aveva indicato agli dèi la strada verso la rocca, il ponte letteralmente precipita, sulla tonica di REb, e tutto finisce lì…

Come sempre, ci dobbiamo chiedere: cosa c’è dietro?

Soltanto la fretta di Wagner di chiudere finalmente e purchessia la prima opera della sua Tetralogia? L’esaurimento momentaneo della sua scorta di carta da musica, che gli avrebbe impedito di mostrarci gli ultimi passi degli dèi verso il castello e il loro ingresso lassù?

Oppure qualcosa di maledettamente serio e inquietante?
***
Das Rheingold

4 commenti:

Marco ha detto...

Ciao, ti ringrazio molto per questo tuo lavoro, poderoso direi, ma veramente illuminante per me.
Ho 45 anni ed è solo da qualche anno, grazie alla passione per la lirica di un nuovo amico, che mi sono avvicinato all'opera: è un mondo tutto nuovo e richiede un certo impegno ma ne vale la pena, mi piace, mi affascina, mi emoziona e commuove.
Avevo provato più volte ad avvicinarmi a Wagner ma sempre con poco successo, troppo difficile, così diverso dall'opera italiana e apparentemente così lontano da me.
Stavolta ho invece seguito il Rheingold passo passo con le tue spiegazioni unitamente al libretto e all'ascolto di Karajan e alle pagine con i leitmotives ed è accaduto il miracolo! :)
Mi ci son voluti 4-5 giorni e sebbene non sappia proprio nulla di terminologia musicale e non conosca affatto il tedesco, il tuo lavoro mi ha stimolato e coinvolto permettendomi di accedere al Rheingold e ad amarlo.
E poi sono appena tornato da una rappresentazione in forma di concerto che hanno dato stasera all'auditorium di Roma e ne ho potuto "godere"!
Grazie ancora
Marco

daland ha detto...

@Marco
Ti ringrazio per il lusinghiero apprezzamento.
Personalmente sono felice di aver contribuito a farti "godere" !!!

Ciao e grazie ancora!

Marco ha detto...

Ahah, non mi veniva un altro termine che rendesse efficacemente l'idea :)
Saluti

Marco ha detto...

Ahah, non mi veniva un altro termine che rendesse efficacemente l'idea :)
Saluti

Powered By Blogger
Helle Flammen scheinen in dem Saal der Götter aufzuschlagen. Als die Götter von den Flammen gänzlich verhüllt sind, fällt der Vorhang.
(Chiare fiamme sembrano prorompere nella sala degli dèi. Come gli dèi sono dalle fiamme totalmente avvolti, cade il sipario.)
(Götterdämmerung – L’ultima immagine del Ring)
*****
fram sé ec lengra um ragna röc (da lontano scorgo il destino degli dèi)
(Edda Poetica – Völuspá - Profezia della Veggente)
*****
orð mér af orði orðs leitaði (parola da parola mi condusse a parole)
(Edda Poetica – Hávamál – Píslir og rúnir, Discorso Runico di Odin)
*****
Il principio degli esseri è l'infinito… in ciò da cui gli esseri traggono la loro origine, ivi si compie altresì la loro dissoluzione, secondo necessità: infatti reciprocamente scontano la pena e pagano la colpa commessa, secondo l'ordine del tempo... (Anassimandro, 600 A.C.)
*****
L'"intento" degli dèi sarebbe compiuto quand'essi giungessero ad annullarsi nella creazione dell'uomo, quando cioè essi si spogliassero d'ogni influsso immediato sopra la libertà della coscienza umana. (RW: Abbozzo in prosa del 1848)
*****
La tetralogia L'Anello del Nibelungo può considerarsi un'epopea cosmogonica la cui prima e la cui ultima parola è l'elemento assoluto manifesto e pensabile come «acqua» ed esprimibile come «musica» cioè suono del beato silenzio: è l'enorme pedale in MI bemolle, di cui la tonica isolata è sostenuta per molte battute, al principio della prima Giornata del dramma, L'Oro del Reno, ed è la frase finale di due battute sull'accordo di terza di RE bemolle, al termine dell'ultima Giornata, Il Crepuscolo degli dei. (Augusto Hermet 1889-1954 - “La Parola Originaria”)
*****
…musica che è già in sé drammaturgia assoluta e autosufficiente, e chi ha un barlume di intelligenza sa che la musica è prima del mondo, e che è il mondo a modellarsi sulla musica… (Quirino Principe)

Perchè Wagner va studiato

Rossini, Donizetti, Bellini, Verdi (in buona misura) si possono godere senza particolari prerequisiti (studi di musica o musicologia): un buon “orecchio” e un minimo di predisposizione sono più che sufficienti per apprezzare le loro opere e godere delle infinite “perle musicali” che contengono. Poi, lo studio servirà certamente ad approfondire i particolari delle composizioni, i retroscena, i nessi causa-effetto, e in fin dei conti ad apprezzare ancor più e meglio quelle opere.

Con Wagner la cosa non funziona proprio, così come difficilmente funziona – nel campo della musica strumentale – con Mozart o Beethoven o Bruckner, per fare solo qualche nome. È francamente difficile poter comprendere ed apprezzare fino in fondo una sinfonia di Beethoven, se non si ha un minimo di conoscenza delle forme musicali, del linguaggio sinfonico e, soprattutto, del “programma interno” che sta alla base della composizione. Senza di questi, si potrà magari godere una frase musicale particolarmente accattivante (come accade, per dire, ascoltando un balletto di Ciajkovski o un walzer di Strauss) ma difficilmente si potrà raggiungere quella particolare condizione di piena e completa “conoscenza-coscienza” di quell’opera d’arte.

Le opere di Wagner (parlo qui delle sette ultime, Ring, Tristan, Meistersinger e Parsifal, ma in qualche misura ciò vale anche per Lohengrin) sono un insieme inscindibile di poema, musica e didascalie di scena, insomma: tutto ciò che troviamo scritto sulla partitura. E quindi: limitarsi ad ascoltare la musica, senza comprendere le parole che vengono cantate (o declamate) fa correre il rischio di non capir nulla (come minimo) e di annoiarsi, quando non addirittura di cadere in uno stato di esasperazione e maledire Wagner per il resto dei propri giorni, rifiutando ogni e qualunque successivo contatto. Sì, perché Wagner non scrive “musica che si serve di parole (più o meno pertinenti) per manifestarsi”; ma si esprime in parole-musica, un insieme del tutto inscindibile. Allo stesso modo, per un regista o scenografo, ignorare – o, peggio ancora, contraddire – le didascalie poste da Wagner in partitura, significa ignorare o addirittura stravolgere le intenzioni dell’autore, e distorcerne totalmente il pensiero e il messaggio artistico.

Il Ring (“L’Anello del Nibelungo”, detto volgarmente “Tetralogia”, essendo costituito da quattro opere) è certamente l’esempio più completo e palpabile della wagneriana “Gesamt-Kunst-Werk” (Opera d’Arte Totale).

daland

Mani-avanti / Disclaimer

Questo blog non è, nè vuol essere, nè intende diventare, una testata giornalistica. Viene aggiornato senza alcuna periodicità, a mera discrezione dell’autore.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. Con l'atto della pubblicazione, l'autore di ciascun commento dichiara la propria esclusiva responsabilità per i contenuti dello stesso, sollevando questo blog ed il suo autore da ogni e qualsivoglia responsabilità.
Tutti i contenuti del blog sono prodotti ai soli fini divulgativi e di analisi critica; nel caso di violazione del diritto di copyright saranno immediatamente rimossi previa comunicazione da parte del titolare.

Any copyrighted material on these pages is included as "fair use", for the purpose of study, review or critical analysis only, and will be removed at the request of copyright owner(s).