11 ago 2010

3.3.3.4 Die Walküre: Atto III - Scena III – L’addio di Wotan a Brünnhilde

Su un poderoso accordo di RE maggiore di tutti gli altri fiati e sostenuto dalle volute degli archi e del flauto (che suonano qui, per tre volte, partendo da dominante, mediante e tonica, una figurazione che verrà ripetuta nel seguito e in particolare all’ultimo dispiegarsi della giustificazione) il tema della cavalcata compare adesso in trombe, tromboni e tuba, forte e maestoso, esclusivamente arpeggiando sulla triade di RE, proprio come a scortare compostamente e solennemente la Valchiria verso il sacrario in cui verrà addormentata. Poi, fortissimo nei fiati alti, ecco il tema del sonno, che porta – con una discesa che ricorda il Patto e una successiva impennata - allo struggente addio di Wotan:

“Leb’wohl, du kühnes, herrliches Kind “, addio, tu audace, superba bimba!
“Du, meines Herzens heiligster Stolz”, tu, il più sacro orgoglio del mio cuore!
“Leb’wohl, Leb’wohl, Leb’wohl”, addio, addio, addio…

È questo uno dei momenti più straordinari di tutto il Ring!

I tre ultimi Leb’wohl sono cantati a partire da note sempre più alte (SI, DO#, RE) ad esprimere il crescente magone che attanaglia il dìo. E l’ultimo – significativamente – è costituito da una seconda minore discendente (RE-DO#) proprio a mostrarci l’autentica frustrazione che Wotan prova nel doversi separare definitivamente dalla figlia prediletta.

Ora inizia un altro struggente passaggio (molto appassionatamente, reca l’agogica) “Muss ich dir meiden…”, accompagnato dal tema del sonno, in cui Wotan esprime il suo grande cruccio per doversi, controvoglia malgrado tutto, staccare dalla creatura più amata. La prima frase è in DO# minore, la seconda (“sollst du nun nicht mehr…“) in RE minore; poi si torna al MI, su cui Wotan intona: “Ein brautliches Feuer…”, un fuoco nuziale ti avvolga, come mai avvolse una sposa! (quartine e quintine degli archi anticipano il tema dell’incantesimo del fuoco). Adesso è il tema di Siegfried, nei corni, fagotti e tromba bassa, che sostiene Wotan nel confermarci (“Denn Einer nur freie die Braut…”) che a liberare la sposa sarà un uomo più libero di quanto sia lui, che pure è dio!

E, mentre stringe a lungo la figlia, scivolata fra le sue braccia, il tema della giustificazione risuona un’ultima volta, in MI maggiore, ma straordinariamente dilatato, intercalato da emozionanti sospensioni degli archi (la figurazione apparsa poco fa, sul tema della cavalcata) esaltato, ampliato, in armonizzazioni sempre diverse, fino a sfociare, mentre Brünnhilde rivolge un ultimo tenero sguardo al padre, nel tema, qui davvero maestoso, del sonno, che ormai Wotan si appresta a trasmettere.

“Der Augen leuchtendes Paar…”, Wotan intona l’addio definitivo a quei due occhi, che aveva tante volte baciato sorridendo… Il tema, nel suo incipit, è parente stretto di quello di Siegfried, di cui varia la melodia, mantenendone la struttura ritmica; quasi a creare un’ideale continuità fra il dio e il nipote, che ne prenderà anche fisicamente il posto, allorquando stringerà fra le sue braccia la Valchiria ridestata…

“Zum lezten Mal…”, per l’ultima volta darò il bacio dell’addio. E poi, ancora, sul placido MI maggiore del sonno: “Dem glücklichern Manne glänze sein Stern…”, che la sua stella risplenda all’uomo fortunato che la sveglierà, mentre (modulazione in minore) i suoi occhi si chiudono per il dio infelice! I tromboni esalano ancora il fatidico “perché?”, e subito si alza, dolente, nei corni e nel corno inglese, il tema della rinunzia, mentre Wotan, stringendo con entrambe le mani il capo della figlia, canta la sua straziante pena: “Denn so kehrt der Gott sich dir ab, so küsst er die Gottheit von dir!”, letteralmente “Il dio si allontana da te, e bacia via la divinità dai tuoi occhi” (quale meravigliosa poesia in questa immagine!)(1) mentre risuona, tenue e narcotizzante, il tema della magìa del sonno.

Ancora una parte del tema del Walhall per rendere onore alla fanciulla, ormai addormentata, cullata dal dolce tema del sonno(2), che gli archi ora “amalgamano” mirabilmente con quello dell’addio, mentre Wotan le chiude l’elmo e la copre con il grande scudo da Valchiria.

Adesso Brünnhilde dorme, e ancora, per due volte, gli ottoni si chiedono “perchè?” (esponendo il tema dell’enigma) mentre Wotan getta uno sguardo doloroso sulla figlia. Poi il dio si appresta a mettere il suo sigillo definitivo, sostenuto in ciò, nei tromboni e nel contrabbasso-tuba, dal tema del Patto, ormai completamente “restaurato” e ritornato - attenzione, perché adesso Brünnhilde è stata resa inoffensiva! - all’originale, antica e monotona severità.

___
Note:
1. Wagner in ciò supera di parecchie spanne la versione di Saemund, secondo il quale, nella citata Sigrdrifumol, Odin addormenta la Valchiria pungendole gli occhi con una “spina del sonno”.
2. A proposito, i musicologi hanno scoperto che i temi della magìa e del sonno sono “presi“ rispettivamente da Cherubini e Schumann; abbiamo avuto modo di notare come il tema del sonno sia costruito con le prime cinque note del "Weia, Waga…" di Woglinde nel Rheingold.

Nessun commento:

Powered By Blogger
Helle Flammen scheinen in dem Saal der Götter aufzuschlagen. Als die Götter von den Flammen gänzlich verhüllt sind, fällt der Vorhang.
(Chiare fiamme sembrano prorompere nella sala degli dèi. Come gli dèi sono dalle fiamme totalmente avvolti, cade il sipario.)
(Götterdämmerung – L’ultima immagine del Ring)
*****
fram sé ec lengra um ragna röc (da lontano scorgo il destino degli dèi)
(Edda Poetica – Völuspá - Profezia della Veggente)
*****
orð mér af orði orðs leitaði (parola da parola mi condusse a parole)
(Edda Poetica – Hávamál – Píslir og rúnir, Discorso Runico di Odin)
*****
Il principio degli esseri è l'infinito… in ciò da cui gli esseri traggono la loro origine, ivi si compie altresì la loro dissoluzione, secondo necessità: infatti reciprocamente scontano la pena e pagano la colpa commessa, secondo l'ordine del tempo... (Anassimandro, 600 A.C.)
*****
L'"intento" degli dèi sarebbe compiuto quand'essi giungessero ad annullarsi nella creazione dell'uomo, quando cioè essi si spogliassero d'ogni influsso immediato sopra la libertà della coscienza umana. (RW: Abbozzo in prosa del 1848)
*****
La tetralogia L'Anello del Nibelungo può considerarsi un'epopea cosmogonica la cui prima e la cui ultima parola è l'elemento assoluto manifesto e pensabile come «acqua» ed esprimibile come «musica» cioè suono del beato silenzio: è l'enorme pedale in MI bemolle, di cui la tonica isolata è sostenuta per molte battute, al principio della prima Giornata del dramma, L'Oro del Reno, ed è la frase finale di due battute sull'accordo di terza di RE bemolle, al termine dell'ultima Giornata, Il Crepuscolo degli dei. (Augusto Hermet 1889-1954 - “La Parola Originaria”)
*****
…musica che è già in sé drammaturgia assoluta e autosufficiente, e chi ha un barlume di intelligenza sa che la musica è prima del mondo, e che è il mondo a modellarsi sulla musica… (Quirino Principe)

Perchè Wagner va studiato

Rossini, Donizetti, Bellini, Verdi (in buona misura) si possono godere senza particolari prerequisiti (studi di musica o musicologia): un buon “orecchio” e un minimo di predisposizione sono più che sufficienti per apprezzare le loro opere e godere delle infinite “perle musicali” che contengono. Poi, lo studio servirà certamente ad approfondire i particolari delle composizioni, i retroscena, i nessi causa-effetto, e in fin dei conti ad apprezzare ancor più e meglio quelle opere.

Con Wagner la cosa non funziona proprio, così come difficilmente funziona – nel campo della musica strumentale – con Mozart o Beethoven o Bruckner, per fare solo qualche nome. È francamente difficile poter comprendere ed apprezzare fino in fondo una sinfonia di Beethoven, se non si ha un minimo di conoscenza delle forme musicali, del linguaggio sinfonico e, soprattutto, del “programma interno” che sta alla base della composizione. Senza di questi, si potrà magari godere una frase musicale particolarmente accattivante (come accade, per dire, ascoltando un balletto di Ciajkovski o un walzer di Strauss) ma difficilmente si potrà raggiungere quella particolare condizione di piena e completa “conoscenza-coscienza” di quell’opera d’arte.

Le opere di Wagner (parlo qui delle sette ultime, Ring, Tristan, Meistersinger e Parsifal, ma in qualche misura ciò vale anche per Lohengrin) sono un insieme inscindibile di poema, musica e didascalie di scena, insomma: tutto ciò che troviamo scritto sulla partitura. E quindi: limitarsi ad ascoltare la musica, senza comprendere le parole che vengono cantate (o declamate) fa correre il rischio di non capir nulla (come minimo) e di annoiarsi, quando non addirittura di cadere in uno stato di esasperazione e maledire Wagner per il resto dei propri giorni, rifiutando ogni e qualunque successivo contatto. Sì, perché Wagner non scrive “musica che si serve di parole (più o meno pertinenti) per manifestarsi”; ma si esprime in parole-musica, un insieme del tutto inscindibile. Allo stesso modo, per un regista o scenografo, ignorare – o, peggio ancora, contraddire – le didascalie poste da Wagner in partitura, significa ignorare o addirittura stravolgere le intenzioni dell’autore, e distorcerne totalmente il pensiero e il messaggio artistico.

Il Ring (“L’Anello del Nibelungo”, detto volgarmente “Tetralogia”, essendo costituito da quattro opere) è certamente l’esempio più completo e palpabile della wagneriana “Gesamt-Kunst-Werk” (Opera d’Arte Totale).

daland

Mani-avanti / Disclaimer

Questo blog non è, nè vuol essere, nè intende diventare, una testata giornalistica. Viene aggiornato senza alcuna periodicità, a mera discrezione dell’autore.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. Con l'atto della pubblicazione, l'autore di ciascun commento dichiara la propria esclusiva responsabilità per i contenuti dello stesso, sollevando questo blog ed il suo autore da ogni e qualsivoglia responsabilità.
Tutti i contenuti del blog sono prodotti ai soli fini divulgativi e di analisi critica; nel caso di violazione del diritto di copyright saranno immediatamente rimossi previa comunicazione da parte del titolare.

Any copyrighted material on these pages is included as "fair use", for the purpose of study, review or critical analysis only, and will be removed at the request of copyright owner(s).