Ma Wotan non ha scampo (da se stesso!) e deve ormai andare fino in fondo. Per questo intona una sequenza di quattro autentiche “prove a carico“ contro la figlia, su una emozionante frase musicale che descrive il cruccio del suo animo, ripetuta con sottili variazioni per ben quattro volte, sempre salendo di un tono (dal SIb, al DO, al RE, al MI) proprio a comunicarci la sensazione di un implacabile “rincarare la dose”:
1. “Wunschmaid warst du mir…“ fanciulla-desiderio eri per me, contro di me hai desiderato! poi:
2. “Schildmaid warst du mir…“ fanciulla-scudo eri per me, contro di me hai levato lo scudo! ancora:
3. “Looskieserin warst du mir…“ consigliera di decisioni eri per me, contro di me hai scelto di decidere! e infine:
4. “Heldenreizerin warst du mir…“ ammaliatrice di eroi eri per me, contro di me hai aizzato gli eroi!
Un frammento del tema del Patto suggella queste accuse severe, allo stesso tempo accorate…
Poi il tema dell‘angoscia di Wotan, e la sentenza definitiva: non sarai più Valchiria, non ti manderò più al Walhall. E qui (“..nicht weis ich dir mehr Helden zur Wal…“) inizia, in FA minore, una bellissima frase musicale, dove traspare anche lo strazio del dio per la definitiva separazione dalla figlia (“non più io ti carezzerò la bocca infantile”). Ma la decisione è presa, il destino ineluttabile: ed è il tema del Patto a sottolinearne la cruda violenza, sulle ultime parole di Wotan: “dalla mia vista tu sei bandita!”
Ora, la punizione: “Hieher, auf den Berg, banne ich dich…“, ti lego qui, in cima al monte, ti addormento in un sonno profondo (si sente in sottofondo un tremolo che anticipa l’atmosfera del fuoco di Loge che tra poco avvolgerà la Valchiria) e se un uomo ti troverà, quello ti prenderà…
Le Valchirie non possono trattenere il loro dolore, cercano per l’ultima volta, disperatamente, di fermare la mano del padre, e lo fanno su un complesso contrappunto, dove le otto voci cantano gli stessi versi, ma separatamente, proprio a rappresentarci l’agitazione che ha invaso il loro animo. Al di sopra, udiamo un tema (del pianto delle Valchirie) che ricorda vagamente quello del “presagio di morte”, ed è anche parente di quello che poco prima era uscito dalla bocca di Wotan (e che ancora vi tornerà).
Ma tutto è inutile contro il volere del dio, che allontana le figlie con disprezzo. E il tema della sentenza ritorna, due volte, quasi a sospingere via fisicamente le Valchirie che, con un‘ultima cavalcata, scompaiono all‘orizzonte, mentre il clarinetto basso e poi il corno inglese intonano il mesto tema del loro pianto.
1. “Wunschmaid warst du mir…“ fanciulla-desiderio eri per me, contro di me hai desiderato! poi:
2. “Schildmaid warst du mir…“ fanciulla-scudo eri per me, contro di me hai levato lo scudo! ancora:
3. “Looskieserin warst du mir…“ consigliera di decisioni eri per me, contro di me hai scelto di decidere! e infine:
4. “Heldenreizerin warst du mir…“ ammaliatrice di eroi eri per me, contro di me hai aizzato gli eroi!
Un frammento del tema del Patto suggella queste accuse severe, allo stesso tempo accorate…
Poi il tema dell‘angoscia di Wotan, e la sentenza definitiva: non sarai più Valchiria, non ti manderò più al Walhall. E qui (“..nicht weis ich dir mehr Helden zur Wal…“) inizia, in FA minore, una bellissima frase musicale, dove traspare anche lo strazio del dio per la definitiva separazione dalla figlia (“non più io ti carezzerò la bocca infantile”). Ma la decisione è presa, il destino ineluttabile: ed è il tema del Patto a sottolinearne la cruda violenza, sulle ultime parole di Wotan: “dalla mia vista tu sei bandita!”
Ora, la punizione: “Hieher, auf den Berg, banne ich dich…“, ti lego qui, in cima al monte, ti addormento in un sonno profondo (si sente in sottofondo un tremolo che anticipa l’atmosfera del fuoco di Loge che tra poco avvolgerà la Valchiria) e se un uomo ti troverà, quello ti prenderà…
Le Valchirie non possono trattenere il loro dolore, cercano per l’ultima volta, disperatamente, di fermare la mano del padre, e lo fanno su un complesso contrappunto, dove le otto voci cantano gli stessi versi, ma separatamente, proprio a rappresentarci l’agitazione che ha invaso il loro animo. Al di sopra, udiamo un tema (del pianto delle Valchirie) che ricorda vagamente quello del “presagio di morte”, ed è anche parente di quello che poco prima era uscito dalla bocca di Wotan (e che ancora vi tornerà).
Ma tutto è inutile contro il volere del dio, che allontana le figlie con disprezzo. E il tema della sentenza ritorna, due volte, quasi a sospingere via fisicamente le Valchirie che, con un‘ultima cavalcata, scompaiono all‘orizzonte, mentre il clarinetto basso e poi il corno inglese intonano il mesto tema del loro pianto.
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