Subito infatti si presenta nella prima delle tube tenore (le famose tubette inventate da Wagner) accompagnata dalla seconda, in MIb, dalle due tubette in SIb e dalla tuba- contrabbasso, il tema dell‘enigma del destino, una specie di musicale “ma perchè?“: seconda minore discendente, seguita da una terza minore ascendente(1), LA-LAb-SI, con iniziale armonizzazione di RE minore sfociante in un accordo di settima di REb, a creare precisamente uno stato di ansia e di inquietudine ed a proporre oscuri enigmi… Ripetuto subito a partire dal SI (SI-SIb-REb) e che poi ritornerà in innumerevoli occasioni in futuro. Osserviamo di passaggio come l’accordo di settima di REb (REb-FA-LAb-SI) con la semplice convergenza di REb e FA sul MI, in aggiunta all’enarmonia LAb-SOL#, subirà una straordinaria sublimazione nelle battute finali dell’opera, come avremo modo di far notare a suo tempo.
I timpani, che hanno sottolineato cupamente il tema precedente, fanno una sosta, prima di riprendere il loro martellare. Per lasciare spazio ad un altro tema (il presagio di morte) nelle trombe e tromboni: esso, inizialmente esposto in FA# minore dalle trombe, sale dalla dominante DO# (che si lega enarmonicamente al precedente REb delle tubette) alla tonica, poi ancora su alla sopratonica SOL# e poi alla terza minore LA(2); qui prosegue incorporando, due volte, il tema dell’enigma (LA-SOL#-SI e SI-LA#-DO#) percorrendo quindi, in totale, un’intera ottava, proprio ad intrecciare strettamente i due concetti: un destino indecifrabile, oscuro, enigmatico, che contempla solo presagi di disgrazie e morte.
Questi due temi tornano continuamente durante l‘intera scena. Infatti ora tocca al tema dell‘enigma, sempre con i rintocchi del timpano, due volte a salire, prima dal SI (SI-SIb-REb) e poi dal REb (REb-DO-MIb) e quindi ancora a quello del presagio, che sale dal RE# (enarmonico al MIb su cui chiude il tema dell’enigma) al SOL#, quindi si ripresenta alzato di un tono rispetto alla sua prima apparizione, chiudendo in RE#... Come dire MIb (sempre l’enarmonia!) che diviene tosto la sopratonica del “REb di ordinanza” su cui ora modulano corni e fagotti per intonare un frammento del tema del Walhall, poichè sta arrivando qui una sua inquilina, Brünnhilde, ed anche perchè il Walhall sarà al centro del dialogo seguente, fra la Valchiria e Siegmund.
La scena si muove in realtà in un lento, continuo crescendo; si comincia con la presentazione di Brünnhilde a Siegmund – enigma LA-SOL#-SI, con gli immancabili rintocchi del timpano – e la domanda del giovane (“Wer bist du…”) chi sei? sul tema del presagio. La Valchiria, sempre sull’enigma, annuncia a Siegmund la sua fine: chi mi incontra e mi guarda, è destinato alla morte. Ma una morte cui seguono grandi onori. Dove? Ce lo dicono trombe e tromboni, che intonano la sezione finale del tema del Walhall, canonicamente in REb. Siegmund non afferra, e chiede – sempre i timpani e l’enigma – dove verrà portato. Partendo da LA maggiore e scalando la dominante MI, la Valchiria chiarisce quale sia la destinazione degli eroi, suuportata dagli ottoni che espongono anche la parte iniziale del tema del Walhall. Vi troverò solo il padre? Il tema della rocca accompagna la risposta di Brünnhilde, ora in RE maggiore, che annuncia l’accoglienza di tutti gli eroi che già abitano il Walhall. Ancora una precisazione: troverò mio padre lassù? Certamente, risponde la Valchiria, stavolta in DO maggiore.
Siegmund, sul tema del presagio, ma qui in modo maggiore (LA) chiede: troverò là una donna? (immaginiamo benissimo a chi si riferisca!) Il tema di Freia (!) nei clarinetti anticipa la risposta, che sale dal REb al LAb: troverai tante ragazze (le fanciulle del desiderio, “Wunschmädchen”(3)) ed io stessa (accenni della cavalcata nella tromba) ti porgerò leggiadramente da bere. Il declamato dei due è quasi sempre sul tema del presagio, mentre l’orchestra (gli ottoni più che altro) interviene col tema dell’enigma, come a ripetersi continuamente quel: ma perchè? a domandarsi come mai il destino voglia così…
Poi Siegmund chiede (FA minore): “Begleitet den Bruder…”, ma il fratello, incontrerà lassù la sposa sorella? E alla risposta negativa di Brünnhilde, che lo avverte che Sieglinde deve continuare a vivere, il tema dell’amore accompagna Siegmund che si china sulla sorella, e la bacia teneramente sulla fronte. Ma sappiamo che l’amore è imparentato con la fuga, inquesto caso con la separazione: potenza dell’espressione musicale!
Adesso l’atmosfera si scalda un poco, poichè Siegmund mostra di non essere certo un tipo qualsiasi, che cede facilmente, nemmeno al volere divino (lui ha infatti una “ragione di vita” da difendere…) Siegmund, col sottofondo di Freia e del Walhall: “So grüsse mir Walhall…”, allora tanti saluti a tutti: a te, alle fanciulle, agli eroi, alla rocca e a Wotan… “zu ihnen folg ich dir nicht!”, io resto qui. In questo preciso momento, sul “nicht” di Siegmund, compare negli archi il tema della morte, strisciante come una serpe, che poi si avvinghia a quello (in trombe e tromboni) dell’enigma del destino: appunto, un inaccettabile quanto inesorabile destino di morte.
Subito dopo, quando Brünnhilde dice a Siegmund (presagio, in FA minore): ormai hai incrociato il mio sguardo, devi seguirmi… il tema della morte si accompagna a quello del presagio. Ma Siegmund insiste: “Wo Sieglinde lebt…”, dove vive Sieglinde, io lì voglio restare (tema dell’enigma, ma perchè? e ancora il tema della morte).
Brünnhilde non gli lascia speranze (“So lang du lebst…”): per quanto a lungo tu viva, sei votato alla morte, questo sono venuta a dirti. Ma chi mi ucciderà, chiede il giovane. Sarà Hunding a ucciderti, Siegmund ribatte che lui può annientare qualunque Hunding. Ma la tua morte è stata decisa in alto, ribatte la Valchiria. Al che Siegmund le mostra la spada: “Kennst du dies Schwert?” la vedi questa spada? (e il relativo tema risuona nella tromba, in DO maggiore, spiegato). Brünnhilde: ma colui che te la diede, ha deciso la tua morte, e le toglierà ogni potere.
Non disturbare la poveretta, ribatte Siegmund. Adesso si accelera decisamente il ritmo, spesso sostenuto da note ostinatamente ribattute… Siegmund: “Weh!, Weh!...”, ahimè, dolce moglie mia, il mondo intero è contro di te, se ti nega anche la protezione della mia spada: maledetto chi me la costruì, preferisco andare all’inferno, piuttosto che nel Walhall senza di te! (tema della fuga). Brünnhilde cerca ingenuamente di convincere Siegmund che la gloria eterna vale più di una povera donna stanca e malconcia! (Lei ancora è ancorata agli schematici princìpi paterni). Siegmund la compatisce: mentre gli archi bassi si agitano sul tema della fuga, il giovane - su una variante assai complessa del tema del presagio, in FA# - la rimbrotta per la sua insensibilità: godi pure della mia infelicità, ma non mi parlare del Walhall! Allora Brünnhilde ne inventa un’altra, rispondendo sullo stesso tema (ma in LA): affidami la tua donna, la custodirò io. Neanche per sogno, ribatte lui, piuttosto la ucciderei!
Ora la Valchiria gioca l’ultima carta: per convincerlo ad accettare la sua sorte, Brünnhilde gli annuncia (“Wälsung! Rasender!…”) che la sorella porta già in seno il frutto del loro amore!(4) E allora Siegmund: “Dies Schwert…”, la mia spada, se proprio non serve contro il nemico, almeno che possa servire contro l’amico; alza la spada contro Sieglinde, invocando: due vite ti sorridono qui, prendile entrambe, Nothung, con un sol colpo!
1. Tema che Wagner prende dal grande Spontini (La Vestale) e che sarà poi ripreso anche da Cesar Franck come leit-motiv della sua celebre Sinfonia in RE minore.
2. A parte la tonalità, questo è - pari-pari - l’incipit della terza sinfonia in LA minore, detta scozzese, del tanto bistrattato Felix Mendelssohn Bartholdy.
3. Come detto, il Valhall è ampiamente e dettagliatamente descritto (sia nella nuova, che nell’antica Edda) come luogo dove Odin raccoglie i migliori eroi caduti in battaglia, per prepararli alla difesa estrema, nel fatale giorno del Ragna röc.
4. Abbiamo già rilevato come – a rigor di logica, se vogliamo escludere una gratuita superficialità di Wagner su un punto fondamentale di tutta la vicenda - questa informazione Brünnhilde non può averla avuta - o indirettamente desunta - che dal discorso del padre, nella Scena II.
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